Basilica pontificia minore di San Giuliano
La Chiesa di San Giuliano sorge nella suggestiva valletta di Cannarossa, ai piedi del colle del Lauro, in un punto strategico che unisce idealmente i due rilievi su cui si ergono la chiesa di Santa Maria del Castello e il Protoconvento Francescano.
Di fronte, nella piazzetta antistante, si ammira la facciata dell’antico palazzo quattrocentesco che un tempo ospitava la sede dell’Universitas cittadina. Dedicata a San Giuliano vescovo di Le Mans, vissuto nella seconda metà del I secolo d.C. e venerato come protettore di Castrovillari, la chiesa risale al XII secolo ed è menzionata per la prima volta in un contratto notarile in lingua greca del 1249.
Nel corso del XIII secolo l’edificio subì un primo ampliamento, di cui restano ancora oggi, nell’atrio, preziose tracce di elementi gotici in tufo e decorazioni lapidee, in parte celate da successivi intonaci barocchi. Il campanile, ricavato da un’antica torre di guardia delle mura cittadine del XIV secolo, conservava in origine una cuspide, demolita alla fine dell’Ottocento perché pericolante.
Un’importante trasformazione avvenne nel Cinquecento, quando la chiesa fu quasi interamente ricostruita. I lavori, ultimati nel 1647, portarono alla realizzazione del fastoso soffitto ligneo e del nuovo altare marmoreo, oltre all’inversione dell’orientamento originario con l’abside rivolta a oriente, sormontata da una cupola poggiante su quattro pilastri. La facciata, sobria ed elegante, si distingue per il portale rinascimentale datato 1568, in pietra chiara, ornato da colonnine e motivi floreali, preceduto da una scenografica scala a doppia rampa. All’interno si aprono due cappelle laterali: a sinistra la Cappella del Crocifisso, coperta da una graziosa cupoletta un tempo rivestita di mattonelle, e a destra la Cappella di San Pietro, che conserva l’altare proveniente dall’antica chiesa di San Pietro la Cattolica, distrutta nel 1820.
Nel 1789 un violento incendio devastò gran parte dell’edificio, distruggendo l’abside e molte opere d’arte. La chiesa fu ricostruita negli anni successivi, arricchendosi del coro ligneo firmato da Eugenio Cerchiaro (1715), proveniente dal monastero di San Francesco, e dell’altare in legno intagliato del XVIII secolo dei Cappuccini, trasferito qui nel 1847.
Nel 2011, a riconoscimento della sua storia e del suo valore religioso e artistico, la chiesa è stata insignita del titolo di Basilica Minore. Oggi accoglie anche il Museo d’Arte Sacra, che conserva preziosi dipinti, sculture, argenti e oggetti liturgici del XVI secolo, oltre a un ciclo di affreschi cinquecenteschi provenienti dalla chiesa di Santa Maria del Tufo, distrutta da un’alluvione nel 1944.