Castello Aragonese

Castello Aragonese

Maestoso e severo, il Castello Aragonese di Castrovillari si erge come una delle più imponenti testimonianze del potere militare nel cuore del Pollino.

 Le sue origini risalgono agli ultimi anni del dominio angioino, quando, nel 1432, due mandati di Ludovico III d’Angiò ordinarono la costruzione di una torre e di una fortezza a difesa della città. Quella primitiva torre, forse una delle quattro dell’attuale castello, segnò l’inizio di una lunga storia di guerre, rivolte e dominazioni.


Nel 1440 il fortilizio venne conquistato da Alfonso d’Aragona, che, dopo aver espulso la fazione filo-angioina, decise di rafforzare la difesa urbana con una nuova struttura nei pressi della Porta della Catena, a ridosso delle antiche mura. Tuttavia, i lavori veri e propri furono avviati solo nel 1487, dopo la congiura dei baroni, quando il re Ferdinando I d’Aragona affidò il progetto al capitano Loisetto de Summa, incaricandolo di utilizzare i beni confiscati ai ribelli per finanziare la costruzione.


In soli tre anni, nel 1490, il castello era terminato, come ricorda la lapide sul portale d’ingresso, sormontata dallo stemma aragonese sorretto da due putti. L’opera, ispirata ai criteri dell’architetto militare Francesco di Giorgio Martini, rientra pienamente nel linguaggio fortificato del Rinascimento meridionale, condividendo caratteri architettonici con i castelli di Belvedere Marittimo, Corigliano Calabro e Pizzo Calabro.


L’edificio, un tempo circondato da un profondo fossato oggi interrato, presenta pianta rettangolare e quattro torri cilindriche agli angoli. Tra esse spicca il mastio, la torre maggiore, ornata da una cornice di archetti pensili, tristemente nota come la “torre infame”, luogo di prigionia e punizioni durante i secoli più bui della sua storia.


Nel 1521, con l’infeudamento della città a Carlo Spinelli, principe di Cariati, per volontà dell’imperatore Carlo V, il castello perse la funzione difensiva e divenne carcere. L’Ottocento ne rappresentò il periodo più drammatico: durante la lotta al brigantaggio, la “torre infame” fu teatro di crudeltà e violenze, tristemente ricordate dalla memoria popolare.


Dopo secoli di abbandono e trasformazioni, il Castello Aragonese è stato restaurato nel 1995 e restituito alla città come spazio culturale. Oggi ospita la Pinacoteca “Luigi Le Voci” e la Mostra del Carnevale di Castrovillari, divenendo così un centro vivo di arte e identità locale.